Durante l’ultima escursione del 23 agosto, alcuni soci del
Taburno Trekking Montesarchio, guidati dall’instancabile Vicepresidente,
Eugenio Parente, e da Carmine Faraone, Francesco Papa, Nunzio De Masi e Pino
Sabatino, hanno ripercorso il sentiero che porta alla grotta e con somma
amarezza hanno dovuto constatarne lo stato di completo abbandono, soprattutto
nell’ultimo tratto che lungo una scarpata di circa 50 mt. dal sentiero porta
all’ingresso.
A stento si riconoscevano i gradini di pietrisco ed i parapetti
di staccionata di legno, ormai totalmente ricoperti da erbacce e rovi di more.
Senza scoraggiarsi i trekkisti si sono aperti un varco tra
le spine, aiutando donne e bambini e, incredibile, l’amico Guido Buono, il
quale, nonostante le sue attuali difficoltà, non ha risparmiato energie per
inerpicarsi sul sentiero, incoraggiato costantemente da tutti e sostenendosi
con bastoncini da sci adattati allo scopo.
Quando Mario Cecere, il Presidente del Circolo, in quei
giorni in vacanza in Sicilia, ha visto tramite WhatsApp le foto di Guido, che,
inequivocabilmente, ne acclaravano la presenza davanti alla Grotta, è rimasto
incredulo, ma piacevolmente soddisfatto: percorrere circa una decina di km a
piedi era stata quasi un’impresa!
La passione, l’amore per la Natura e la solidarietà di
persone semplici ed autentiche avevano reso possibile il “miracolo”!
L’Associazione “Taburno Trekking Montesarchio” si sta
attivando per ottenere le necessarie autorizzazioni degli Enti preposti, allo
scopo di ripristinare e pubblicizzare il sito “Grotta di San Mauro”.
La Grotta di San Mauro è Situata all’altezza del santuario del Taburno sulla parte occidentale, geograficamente la grotta ricade nel territorio del comune di Moiano, ma praticamente è stata quasi sempre frequentata da ‘uccianesi e pastoranesi. A differenza della grotta di San Simeone presso la quale i pellegrini si recavano per invocare il bel tempo, alla grotta di San Mauro ci si recava in tempi di siccità per invocare la pioggia. A tal proposito si hanno fonti storiche dell’ultima processione datata 1858:
“1858-
nel mese di luglio ci fu una terribile seccita io Mattia Paolo di
Pasquale di Bucciano radunando piu di 200 persone scalze con penitenzie
vennio sopra a questo santuario a pregare il gloriosissimo S. Mauro che
ciavesse fatto la grazia di fare venire a piovere, il santo per
lendercessione della SS. Trenìta il padre figivolc e spito san fece
venire laccqua cosi mi oblcò il vescovo di S. Agata Francesco Pao-Paolo
Lettieri che mi ve… sol vestito da eremito ……perpetuo di questo s.
locale cosi sta scritto in questa curia vescovile”.
La
grotta di San Mauro misura mt 16 in lunghezza, mt 7 in larghezza e mt 8
in altezza. Al centro della grotta è situato un raccoglitore naturale
di acqua piovana, vicino al quale si possono intravedere i resti di un
altarino ormai distrutto dalle continue razzie perpetuate ai danni della
grotta. Causa di questo scempio è una leggenda che narra di un tesoro
nascosto sotto l’altare. Sull’altarino vi era invece un grosso tavolone
di castagno sul quale spiccava la figura di S. Mauro. Sul lato sinistro
vicino l’ingresso si osservano i resti di un’ antica pittura
rappresentante la vergine, in alto a destra,
invece, si può vedere il
busto di S. Menna (patrono di Sant’Agata dei Goti). I tipi di colori
usati e lo stile delle figure li collocano intorno al XVII° secolo.
Rispetto alla grotta di San Simeone , le pitture all’interno di San
Mauro sono deteriorate e meno visibili a causa dell’intensa umidità,
essendo il luogo privo di aerazioni.Circa tre anni fa sono stati eseguiti lavori di ripristino del sentiero e dell’area antistante la grotta. Con un automezzo attrezzato, seguendo la strada che conduce ai cantieri forestali, si arriva a 50m dalla grotta.