07 Giugno 2015 - La Grotta di San Simeone e lo Stradello del Re

La Grotta di San Simeone è la più importante delle grotte del Monte Taburno, sia dal punto di vista storico che artistico. Situata a 476 metri sul livello del mare, dista circa 3 kmdal centro abitato di Bucciano (275 mt). Si presume che la grotta sia stata utilizzata come luogo di culto nel primo Medioevo dai primi abitanti di Bucciano; si è giunti a questa
considerazione poiché, non lontano dalla grotta (località valle), ancora oggi sono visibili i resti di un agglomerato urbano risalente a tale periodo.

Fino alla seconda metà dell’ottocento, venivano organizzate processioni di pellegrini per invocare, nei periodi di forte pioggia, il bel tempo. Recenti lavori di risistemazione dell'intera area boschiva consentono di giungere alla grotta abbastanza agevolmente tramite un ripido ma suggestivo sentiero. La grotta presenta un'apertura rivolta ad est e misura 13,50 metri di larghezza, 6 metri di profondità e 15 metri di altezza.
Dalla volta pendono alcune stalattiti mentre sulle pareti laterali si scorgono frammenti sbiaditi di affreschi medioevali. Sulla parete di fondo domina un meraviglioso affresco in buono stato di conservazione, risalente al 1601, che misura 1,86 mt di larghezza per 2,74 di altezza, raffigurante San Simeone vestito da vescovo che con la mano sinistra indica la scritta ecce iam serenat (ecco è arrivato il sereno!). Alla sinistra del santo è raffigurato un paese in lontananza su cui domina un castello ( si tratta della città di Airola) e persone in processione che si muovono verso la grotta. Nel dipinto si può notare l'iscrizione Fidelium Aelemosinis A.D. 1601 (con le elemosine dei fedeli nell’anno del Signore 1601) che ci permette di datare in maniera precisa l’affresco. Alla sinistra di questo affresco vi è un altro riquadro, più piccolo, in cui è raffigurato 
San Michele Arcangelo nell'atto di colpire il drago sotto i suoi piedi con una lunga spada stretta nella mano destra. Sulla destra della grotta è possibile ammirare un dipinto risalente al periodo bizantino che raffigura Cristo in Cattedra. A sinistra della grotta è situata ad altezza d’uomo, un’acquasantiera incavata nella roccia. A ridosso dell’affresco raffigurante San Simeone, sono visibili i resti di un’ altare minore che custodiva il Tabernacolo, i resti di un’ altare maggiore qualche metro più’ avanti e i resti di una piccola rientranza che probabilmente doveva fungere da sagrestia .Durante il periodo della 2° guerra mondiale la zona di San Simeone per la presenza di anche altre grotte minori, è stata luogo di rifugio da parte della popolazione locale.