05 e 09 Giugno 2017 - Montesarchio (BN): lezione didattica sull'orienteering e trekking urbano insieme agli studenti nel centro storico con visita al museo etnico dell'arte e della civltà contadina. "Alla riscoperta di Caudium" un progetto di "Scuola Viva", la scuola aperta a tutti" finanziato dalla Regione Campania e con la nostra collaborazione



5 giugno 2017: alla scoperta del Latonuovo di Guido Buono

Nell’ambito del Progetto “Scuola viva” - “Alla riscoperta di Caudium” oggi abbiamo effettuato un trekking urbano alla riscoperta dell’antico borgo Latonuovo di Montesarchio. 
Perché Latonuovo? Semplicemente perché sorto in epoca normanna sul lato del “Monticello” esposto a Est, dopo l’agglomerato di origine longobarda del Latovetere, che era nato nei secoli precedenti l’anno mille, ed esposto a Sud Ovest.
La chiesa della Trinità, costruita a fine ‘400, costituiva il punto di unione dei due nuclei storici: LATOVETERE e LATONUOVO.
Nonostante la canicola, gli alunni del corso, accompagnati da me e dagli altri soci della nostra Associazione Taburno Trekking Montesarchio, Rosanna Caporaso, Concetta Finelli, Elisabetta Savinelli, Arturo Falco, Pino e Simona Sabatino, i fratelli Alberto e Pasquale Maccaro – sempre disponibili e attivi -, si sono avviati lungo le stradine che s’inerpicano dopo Via Torrentello, Via Elce, Vico Fiore, Largo Fontanella, su, su per Via Pozzillo, dove hanno individuato la prima porta di accesso al Borgo Latonuovo. All’inizio di Vico Fiore e nello slargo antistante Via Roma tracce di spolio di alcune lapidi le cui scritte rimandano ai nobili romani del casato Scribonio. In più parti, abbandonati, i resti di colonne in pietra.
Precedentemente Arturo Falco, esperto di “ Orienteering” aveva segnato dei punti sulle carte topografiche del centro storico, preparate dall’instancabile Pino Sabatino, e sollecitato a turno ciascun allievo a tenere ben orientata la carta e fare da guida del gruppo, decifrando strade, edifici o altri ostacoli che si frapponevano tra il punto di partenza e quello di arrivo. Questo esercizio è stato molto motivante.
Giunti nei pressi delle Torri di guardia ci siamo soffermati a ricordare e a chiederci “Chi erano i NORMANNI?” .  La parola stessa lo suggerisce: i Normanni erano popoli del NORD Europa, detti anche VICHINGHI. Erano Danesi e Norvegesi che vivevano lungo i FIORDI NORVEGESI. Erano guerrieri forti e poco abituati al lusso e alle mollezze. Evidentemente, per ragioni varie, tra cui l’incremento della popolazione e il desiderio di conquista, ci fu la richiesta di un loro intervento nelle lotte tra fazioni longobarde. I Normanni ben volentieri accettarono l’invito e, pertanto, furono prima mercenari e poi conquistatori dei ricchi territori della Normandia, del Sud Italia. 
Tra l’anno 1000 e 1016 essi fondarono la città di AVERSA e successivamente, dopo averla liberata dai LONGOBARDI, fecero di SALERNO la capitale del Regno e conquistarono tutto il Meridione, compreso il ducato di Benevento, la nostra zona e la Sicilia. Tornando alle notizie storiche e ai resti architettonici abbiamo potuto constatare dal vivo che il LATONUOVO era circondato da tre cinte murarie con TORRI DI GUARDIA e portici di collegamento. Giunti in prossimità della cerchia di mura ben visibili, gli alunni sono stati introdotti all’interno di una delle torri normanne ed hanno potuto osservare i portici di collegamento lungo i quali si aprivano ambienti variamente utilizzati dai soldati di guardia. Crollati in più punti i portici e le cinte murarie a causa di guerre e in seguito agli ultimi bombardamenti della II Guerra Mondiale, non sono mai stati più ricostruiti se non utilizzati come abitazioni e senza alcuna vigilanza da parte delle autorità competenti.
Che patrimonio storico, culturale ed architettonico sono il Latonuovo e il Latovetere!
I ragazzi del corso ammirano, riflettono e pongono interrogativi.
“ Perché le Autorità hanno permesso questo stato di abbandono e non hanno impedito abusi o irregolarità edilizie?”
Domande a cui è difficile rispondere se non stimolando proprio loro, i ragazzi di oggi e, si spera, quelli che domani avranno funzioni responsabili, a correggere, sanzionare, elaborare e perseguire progetti di recupero razionale e rispettoso dell’ambiente.
A loro consegniamo la riflessione su quello che non deve restare un semplice slogan
“ Chi conosce capisce e chi capisce rispetta!”
Gli alunni, percorrendo le strette viuzze del centro storico, hanno scambiato qualche parola con gli abitanti del luogo, attraversato le altre porte di accesso al borgo, osservato dall’esterno la Chiesa di San Michele, nel rione Cappella, la Chiesa di Sant’Angelo in Garganensibus, eretta intorno all’anno 1000, i bastioni rocciosi su cui si erge imponente il Castello, poi, guadagnando a passo svelto la via del ritorno, hanno raggiunto la Scuola in Via Vitulanese.