21 Novembre 2021 - Il Parco del Monte Taburno: il Sentiero delle due Grotte, da quella di San Simeone a quella Ru' Vallanese

 


Le due grotte ognuna con una storia affascinante: In una dove Mauro Francesco alias SCIALATO, uno dei pochi superstiti della banda dei briganti più sanguinari della zona "i miseria", passò il resto della sua vita sul Taburno nella grotta “RU' VALLANESE” dove visse barattando legna e fieno in cambio di pane e di vino.
Quando si accorse che i suoi giorni giungevano al termine chiese ed ottenne due pezzi di pane bianco che usò come cuscino durante la sua morte.
La notizia della morte del Mauro indusse la gente ad informare i carabinieri che si recarono sul posto; Mauro era di costituzione robusta, alto e con dei baffi particolarissimi , tant’è che il maresciallo nel vedere la salma esclamò: ”se questa testa me la facessero tagliare io la imbalsamerei”.
L’altra di "SAN SIMEONE” luogo di culto nel primo Medioevo dai primi abitanti di Bucciano; si è giunti a questa considerazione poiché, non lontano dalla grotta (località valle), ancora oggi sono visibili i resti di un agglomerato urbano risalente a tale periodo. Fino alla seconda metà dell’ottocento, venivano organizzate processioni di pellegrini per invocare, nei periodi di forte pioggia, il bel tempo. Dalla volta pendono alcune stalattiti mentre sulle pareti laterali si scorgono frammenti sbiaditi di affreschi medioevali. Sulla parete di fondo domina un meraviglioso affresco in buono stato di conservazione, risalente al 1601, che misura 1,86 mt di larghezza per 2,74 di altezza, raffigurante San Simeone vestito da vescovo che con la mano sinistra indica la scritta ecce iam serenat (ecco è arrivato il sereno!). Alla sinistra del santo è raffigurato un paese in lontananza su cui domina un castello (si tratta della città di Airola) e persone in processione che si muovono verso la grotta. Nel dipinto si può notare l'iscrizione Fidelium Aelemosinis A.D. 1601 (con le elemosine dei fedeli nell’anno del Signore 1601) che ci permette di datare in maniera precisa l’affresco. Alla sinistra di questo affresco vi è un altro riquadro, più piccolo, in cui è raffigurato San Michele Arcangelo nell'atto di colpire il drago sotto i suoi piedi con una lunga spada stretta nella mano destra. Sulla destra della grotta è possibile ammirare un dipinto risalente al periodo bizantino che raffigura Cristo in Cattedra. A sinistra della grotta è situata ad altezza d’uomo, un’acquasantiera incavata nella roccia. A ridosso dell’affresco raffigurante San Simeone, sono visibili i resti di un’ altare minore che custodiva il Tabernacolo, i resti di un’ altare maggiore qualche metro più’ avanti e i resti di una piccola rientranza che probabilmente doveva fungere da sagrestia.