18 Settembre 2022 - L’Antica Via dell’Acqua di Sant'Agata de' Goti (BN) tra sorgenti, acquedotti, antichi mulini, lavatoi e ferriere

"Si avvicina poscia l’Isclero al ponte Vigiano di tre archi,  e steso nuovamente un ramo a destra nel canal delle FERRIERE, passa il ponte col resto delle sue acque,cui tosto si aggiungono quelle del Ribollo e le piovane del torrente di Rivullo, che quasi rode a levante le mura della città”…questo è quanto riportato delle “FERRARI” nel catasto CAROLINO del 1752, la stessa acqua ancora prima nel 1629 veniva canalizzata per poi servire attraverso sistema di condotte “l’acquedotto CARMIGNANO” tutti i mulini del regno di Napoli. Per ultimo nel 1902 degli imprenditori liguri (famiglia ALVIGGI del settore del ferro) i quali realizzarono una piccola centrale elettrica che alimentava la città di Sant’Agata de’ Goti., uno dei primi impianti idroelettrici d’Italia.
Sorgenti, mulini, acquedotti, ferriere, cartiere, lavatoi e una delle prime centrali idroelettriche d’Italia (1902), tantissimi tasselli di un grande mosaico paesaggistico-culturale che mette il Taburno con il suo parco al centro della storia campana, per la capacità di adduzione dalle sue grandi risorse idriche.